L’evoluzione della professione odontoiatrica e il futuro dell’attività lavorativa sono sempre stati temi centrali della politica sindacale di ANDI.

La congiuntura economica degli ultimi anni ha ridotto i margini di guadagno perlopiù a causa di un aumento importante dei costi di gestione anche legato al tempo che si deve dedicare alla burocrazia di studio. Questo aspetto è ciò che più scoraggia le nuove leve ad affrontare l’impegno della titolarità di studio, soprattutto se in singola autonomia. Inoltre, recenti manovre di Governo hanno introdotto delle misure dedicate alle imprese (come industria 4.0) che permettono di usufruire di un sostanziale credito di imposta che però non è stato attribuito anche alle singole partite IVA non organizzate in forma societaria.

Dunque, trovano fiorente spazio i dibattiti sulle aggregazioni professionali: srl sì o srl no?

Per approfondire l’argomento lo scorso martedì 13 dicembre, presso la sede ANDI Firenze, è stata organizzata la seconda serata dello Study Club ANDI Firenze dedicata alle forme societarie in campo odontoiatrico in termini di normativa e fiscalità generale.

Sono intervenuti, per gli onori di casa e l’introduzione dell’argomento, il Presidente Provinciale Valerio Fancelli, il Segretario Culturale Arturo D’Arienzo e il Presidente di Confprofessioni Toscana Ivo Liserani che ha portato il saluto dell’associazione.

Ha aperto le relazioni della serata Paola Naldi, commercialista di ANDI Firenze e ANDI Toscana, stigmatizzando le facili teorie universali che circolano nel web. La possibilità di trasformazione del tradizionale studio odontoiatrico, monoprofessionale o associato, a forme di tipo societario come le Srl pure (ma composte da odontoiatri) o società tra professionisti (StP) organizzate sempre in forma di Srl (che è il modello etico e deontologico verso cui si deve andare) potrebbe essere conveniente dal punto di vista organizzativo e fiscale soprattutto in fase di apertura di studio o variazione con importanti investimenti nelle attrezzature. Tuttavia, la transizione va analizzata situazione per situazione poiché richiede un cambiamento gestionale importante e, talvolta, potrebbe non essere così conveniente nel lungo tempo.

A seguire, Gino Mazzi (past President dell’Ordine dei Commercialisti) e Francesco Mazzi, già Professore Associato di Economia Aziendale presso l’Università di Firenze, hanno esposto brillantemente e in modo molto chiaro le differenze tra i possibili regimi fiscali per esercitare la professione odontoiatrica: dal regime forfettario fino alla società tra professionisti. Focalizzandosi sulla società tra professionisti ha esposto le particolarità: necessità di composizione dei 2/3 di odontoiatri sia come capitale che, come componenti, cambio di regime da cassa a regime di pertinenza etc. In breve, riassumendo la conferenza, si può concludere che le forme societarie in campo odontoiatrico siano un’opportunità per il nostro settore. Tuttavia, la realizzazione comporta dei costi di apertura e di esercizio annuale. La convenienza in termini fiscali va, quindi, valutata attentamente caso per caso in base a fatturato, spese e necessità di rinnovo di attrezzature, avvalendosi di un consulente tecnico competente.

Per sottolineare l’interesse della categoria intera all’argomento è intervenuto a concludere Andrea G. Tuzio, ingegnere consulente di ANDI Nazionale, che si è soffermato sugli aspetti autorizzativi delle varie realtà organizzative odontoiatriche, fornendoci un quadro della Toscana per fortuna abbastanza avanti a livello normativo per accogliere le richieste (crescenti) delle StP. Ricordiamo per inciso che le StP devono essere registrate in apposito albo del OMCeO in cui hanno sede.

La serata, ultima di un’altra intensa annata di eventi targati ANDI Firenze, si è conclusa con lo scambio di auguri per le prossime festività natalizie e l’impegno a ritrovarci nel 2023 con almeno altri due incontri di Study Club ANDI Firenze.

Lorenzo Landini
Consigliere ANDI Firenze

L’incontro è stato patrocinato da: